Presentazione
Avevo letto in tanti blog che è una torta a prova di imbranati, una cake for dummies, potrei definirla, e quindi avevo deciso di provarla, per vedere se e dove entrava in gioco questa sua peculiarità. Bene, è semplicissima negli ingredienti, nel loro dosaggio e reperimento, nell’impasto e nella cottura, delicata e vera nel sapore.
E, soprattutto, viene bene anche se… scegli uno stampo da plum cake visibilmente troppo piccolo, che fa tracimare l’impasto in cottura dai bordi come la lava da un vulcano hawaiano, placida e tranquilla ma costante, così che sei costretta ad aprire il forno ogni 3 minuti per raccogliere con un cucchiaio l’impasto che scappa dal suo stampo.
Viene bene anche se provi a ributtarlo dentro sempre con lo stesso cucchiaio, a rigirare i lembi della carta da forno per evitare che facciano da scivolo alla lava, già di per sè fluida e vigliacca.
Viene bene anche se devi giustificare all’universo mondo che quel puzzo di bruciato che si sta diffondendo per casa non è la torta, no, poverina, lei cuoce bene, ma l’impasto fuggiasco che si è abbarbicato al fondo del forno e che sta bruciando, diventando del colore delle pietre laviche hawaiane, per rimanere in tema.
Quindi, l’unica avvertenza che mi sento di darvi è quella di utilizzare uno stampo grande da plumcake, o magari quelli da ciambellone, così che per lo meno potete sempre fare le fette quadrate, belline per questo tipo di dolce. Se non è così, riducete un po’ le dosi, altrimenti vi ritroverete come me a fare un’esperimento di fisica e dinamica dei flussi all’interno del forno!