Presentazione
Da toscana io vivo nel culto del pane raffermo. Non si butta via nulla, al massimo si gratta e si trasforma nel pangrattato più buono che possiate immaginare, che dà vita nuova a fritti dorati e verdure ripiene. Tempo fa postai su Facebook una foto del pangrattato che avevo appena fatto per riciclare del pane avanzato diventato un po’ troppo duro e Benedetta mi disse: ma la torta di pane l’hai mai provata?
Ora, voi dovete sapere che ho conosciuto Benedetta quasi dieci anni fa a casa di amici – quella stessa casa in cui per la prima volta ho assaggiato del vino, mangiando la frutta della sangria, passando poi la serata ammutolita sul divano. Da allora ci siamo riviste pochissime volte, ma abbiamo scoperto di avere così tanto in comune, dalla passione per la cucina e la natura all’amore per qualche serie tv strappalacrime, per finire con un recente innamoramento per Firenze. Insomma siamo anime affini. Ho colto al volo il suo suggerimento e mi son fatta mandare la ricetta.
Morale della favola, in una settimana l’ho già fatta due volte. Mentre la fate avrete già l’impressione di quello che potrà essere il risultato: il latte bollente ammolla il pane secco e lo rende la base di partenza per una torta rustica e umida, che arricchirete con due cucchiai abbondanti di cacao amaro, frutta secca, un uovo e un po’ di zucchero. Da qui potete poi sperimentare seguendo l’ispirazione del momento: già me la immagino in estate con i lamponi freschi, o una volta che sarò in vena di coccole con una manciata piena di gocce di cioccolato.
Ecco la ricetta di Benedetta, grazie per avermi regalato una colazione entusiasmante.