Presentazione
La prima volta che ho sentito questa storia ho pensato subito all’acquacotta, una minestra tipica della Maremma, una zona della Toscana che in passato era davvero povera. Avete subito capito che anche questo piatto rientra a pieno diritto nella cucina povera toscana, insieme a tante altre preparazioni che hanno alla base il pane raffermo di qualche giorno e qualche verdura. E’ un piatto nomade, che ha seguito gli amiatini che in inverno si spostavano al piano, in Maremma, in cerca di lavoro e si portavano dietro pochi ingredienti, tra i quali non mancavano mai le cipolle. Gli ingredienti base dell’acquacotta sono infatti acqua, pane e cipolle.
Questa di oggi è una versione un po’ più ricca, che ai tempi delle vacche magre era riservata solo ai giorni di festa o di fortuna. Oltre al pane, all’acqua e alle cipolle, ci sono infatti anche i pomodori, un barattolo di pelati fatti in estate da mamma, l’uovo cotto nella minestra stessa e il pecorino stagionato, che insieme al rosso dell’uovo che rimane ancora liquido ci sta proprio bene!
Man mano che le stagioni passano, gli ingredienti dell’acquacotta cambiano e ne mutano il sapore e la consistenza… appena arriva primavera vi faccio vedere un’altra versione speciale! Ah! non dimenticate il sasso tra gli ingredienti, eh!