Presentazione
Questa ricetta, condivisa nel nostro libro La cucina dei mercati in Toscana, è il risultato di anni di esperimenti. Nasce dall’unione di due ricette, quella che mi ha dato Gelsomino, cugino di mamma ed ex cuoco professionista, e quella di mia zia Teresa, la migliore cuoca del ramo meridionale della nostra famiglia.
Io ho imparato ad apprezzare il pan co’ Santi crescendo. Ora sono ugualmente affascinata tanto dal suo sapore speziato e ricco di noci quanto dalla ritualità di prepararlo gli ultimi giorni di ottobre, per accogliere una stagione più riflessiva e intima, e per dare inizio al periodo festivo.
Di solito mangiamo una fetta di pan co’ Santi per concludere il pranzo in famiglia del primo novembre, poi lo avvolgo in un sacchetto di carta per la mie future colazioni. La mattina dei giorni successivi taglio una fetta spessa di pan co’ Santi e la faccio tostare in una padella ben calda finché le noci iniziano a rilasciare il loro olio e l’uvetta comincia a caramellare. Poi lo spalmo di burro e marmellata: la mia preferita è quella di prugne di mamma, leggermente asprigna. Inizio veramente ad assaggiare le feste.
Il suo sapore ricco e speziato lo rende anche un pane perfetto da servire insieme a un arrosto domenicale o con il paté di fegatini di pollo.
Prepara il pan co’ Santi e dimenticalo per un paio di giorni sul bancone della cucina, avvolto in un sacchetto di carta. Maturerà e svilupperà un sapore speziato più intenso, e si sposerà magnificamente con un bicchierino di vinsanto o con del vino novello.